La sensibilità collettiva della popolazione mondiale nei confronti del benessere dell’ambiente e degli sprechi perpetrati dall’uomo, sta investendo tutti i settori, compreso quello cosmetico.
In quest’ottica, prodotti non gradevoli dal punto di vista estetico per il consumatore, possono entrare nella filiera cosmetica come fonte di ingredienti alternativi e sostenibili, ottenendo così una serie di sostanze di valore, con un approccio zero-waste ed alimentando allo stesso tempo una virtuosa innovazione aziendale dove i sottoprodotti e gli scarti ottenuti dalle parti non commestibili delle piante, della frutta e della verdura, rappresentano una preziosa fonte di fitonutrienti.
Gli scarti sono normalmente generati nelle fasi di raccolta, post-raccolta e potatura delle piante ed includono: raccolto avanzato, parti non commestibili come foglie, ramoscelli, steli e scarti di potatura. Il rifiuto agricolo, che da sempre ha creato problemi per l’impatto ecologico negativo e la gestione dello smaltimento, adesso va incontro ad un processo in cui acquisisce nuova vita.

Per ridurre il carico di rifiuti e soddisfare la crescente domanda del pubblico di prodotti cosmetici naturali, vi è un crescente interesse ad utilizzare gli scarti agricoli come materie prime cosmetiche e a praticare il cosiddetto Upcycling.

‘Il termine Upcycling ha origine negli anni ’90 e significa ‘riutilizzare’ (oggetti o materiali di scarto) in modo tale da creare un prodotto di qualità o valore superiore rispetto all’originale’. (1)

Nell’Upcycling il risultato finale è una materia prima di grande valore ambientale e qualitativo, dunque più pulita e di pregio.
Le aziende cosmetiche che abbracciano la filosofia dell’ecosostenibilità, non possono che tener conto di questo approccio innovativo, ovvero della conversione di scarti agro-alimentari in ingredienti cosmetici.
La scelta di appoggiare la linea dell’economia circolare non è una semplice questione commerciale e di marketing, ma è diventata una vera e propria spinta verso un mondo con riscoperta sensibilità per i temi ambientali, rispetto del territorio e riduzione degli sprechi.

L’utilizzo di prodotti, ottenuti da matrici derivate da upcycling, influenza soprattutto l’immagine di un brand cosmetico, in quanto rappresenta un dichiarato impegno verso la sostenibilità.

Macrofarm sostiene lo sviluppo ecosostenibile del territorio al fine di ridurre l’impatto ambientale e utilizzare la risorsa naturale nella sua totale potenzialità. Uno dei principali obiettivi di Macrofarm è infatti quello di mirare, ove possibile, allo sviluppo di nuovi progetti per l’impiego degli scarti di produzione agricola in campo cosmetico con lo scopo di valorizzare queste risorse, inserendole nel ciclo produttivo e incrementando, quindi, la sostenibilità di tali produzioni.

  1. Ben Bridgens, Mark Powell, Graham Farmer, Claire Walsh, Eleanor Reed, Mohammad Royapoor, Peter Gosling, Jean Hall, Oliver Heidrich, Creative upcycling: Reconnecting people, materials and place through making, Journal of Cleaner Production, Volume 189, 2018, Pages 145-154, ISSN 0959-6526.

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